I Piccard con Diego de Henriquez meritano un monumento
Nel dibattito sulla scelta di personaggi benemeriti della città di Trieste che meriterebbero di venire immortalati con una statua da inserire in città vorrei proporre di omaggiare tre grandi nomi che hanno reso possibile l’impresa del Batiscafo Trieste e portato Trieste ad essere inserita nella storia universale delle grandi esplorazioni del nostro pianeta, nonché realizzatori di un grande sogno arrivare sul punto più profondo del mare con l’eccellenza di un progetto scientifico all’insegna pacifica della collaborazione internazionale.
Parlo di Auguste Piccard inventore del batiscafo, Jacques Piccard suo figlio pilota del batiscafo nelle due imprese e Diego de Henriquez loro primo sponsorizzatore e collaboratore principale nella fase di incubazione del progetto tra il 1948 e il 1952.
Ricordo che il sogno venne realizzato in due occasioni: nel 1953 nell’ambito di un’operazione italo-svizzera con la discesa del Batiscafo Trieste nel punto più profondo del Mediterraneo (Fossa Tirrenica, -3500 metri) e nel 1960 sempre a bordo del “Trieste” questa volta gestito dalla Marina Americana nella Fossa delle Marianne a 10.916 metri.
Il Batiscafo Trieste della prima impresa venne realizzato dai Cantieri Riuniti dell’Adriatico a Monfalcone e nelle Acciaierie Terni, vanto dell’industria italiana postbellica.
La valenza dell’impresa del Batiscafo Trieste nata dalla collaborazione visionaria dei tre personaggi ha avuto risonanza mondiale e oggi, anche per i non addetti ai lavori, è paragonabile alla prima discesa dell’uomo sulla luna.
Se proprio vogliamo dar segno dell’internazionalità di Trieste, la sua eccellenza e centralità in campo scientifico, la sua vocazione di città universalmente legata alla Scienza e al Mare, credo che la scelta di omaggiare gli artefici di tale conquista sia una scelta vincente sotto tutti i punti di vista.
Un posto ideale per inserire i tre personaggi mentre dialogano tra loro con in mano un disegno del Batiscafo Trieste, sarebbe senz’altro all’esterno della Stazione Idrodinamica di Porto Vecchio o all’ingresso del costituendo Museo del Mare nel Magazzino 26, anche in vista di un importantissimo evento come Esof 2020 che si celebrerà tra pochi mesi.
Sulla scelta di questi personaggi, Auguste Piccard, Jacques Piccard e Diego de Henriquez, di levatura internazionale, credo che la cittadinanza accoglierebbe l’idea con un consenso unanime anche perché il Batiscafo Trieste, con l’alabarda sulla torretta, è da riconoscere come un simbolo universale dell’eccellenza della città.
Dalla rubrica “La lettera del giorno” in evidenza su Segnalazioni del quotidiano “Il Piccolo” di Trieste del 22 giugno 2019, la lettera di Enrico Halupca, autore de “Il Trieste”.