13 maggio 2019: un nuovo record assoluto sulle orme del Batiscafo Trieste.
Chi l’avrebbe potuto mai immaginare? Un’altra coincidenza che si sta verificando in questo straordinario 2019, centodecimo anniversario della nascita di Diego de Henriquez. A poche ore di distanza dalla presentazione del saggio dedicato ai primi passi del “Il Trieste” al Salone del libro di Torino, dove si era ricordato il fatto che il record di profondità stabilito dal Batiscafo Trieste nel 1960 era ancora da battere perché James Cameron nel 2012 vi era arrivato vicino senza superarlo per pochi metri, proprio la mattina del 13 maggio 2019, dall’altro capo del mondo, si smentiva quanto detto con un’impresa che passerà alla storia.
Un batiscafo di nuova concezione, ma basato esattamente sullo schema concettuale inventato da Auguste Piccard per il Batiscafo Trieste, si è immerso nella Challenger Deep riuscendo a battere il Trieste per 16 metri! Costruito in Florida, il “Limiting Factor” pilotato da Viktor Vescovo, il geniale esploratore e uomo d’affari di nazionalità texana che sta esplorando le fosse oceaniche nell’ambito del fantastico progetto per Discovery Channel “The Five Deeps Immersion” che si concluderà alla metà di quest’anno nell’Oceano Artico.
A scortare quel gioiello di tecnologia vi è la nave di appoggio DSSV PRESSURE DROP con un equipaggio di 49 tecnici e scienziati.
Presente all’impresa vi era anche Don Walsh che nel 1960 assieme a Jacques Piccard aveva per la prima volta raggiunto quel limite in condizioni estreme.
Con il “Limiting Factor”, il batiscafo superleggero (si fa per dire) molto più maneggevole del “Trieste” in quanto adotta una cabina sferica in titanio e come galleggiante non più benzina speciale, ma una schiuma sintetica frutto della ricerca più avanzata nel campo delle nanotecnologie, e ha dei sensori di posizione e di profondità che non esistevano nel 1960, si apre una nuova era nel campo delle esplorazioni della zona hadale degli Oceani.
Molto interessante dal mio punto di vista lo stesso nome scelto da Viktor Vescovo per la sua navicella abissale: “Limiting Factor” , un nome non di fantasia, ma mutuato direttamente dalla terminologia scientifica interessata agli ecosistemi limite (in biologia il “fattore limitante”, concetto base della legge del Minimo di Liebig: “ è una risorsa o condizione ambientale che limita la crescita, la distribuzione o l’abbondanza di un organismo o di una popolazione all’interno di un ecosistema).
Durante l’esplorazione del 13 maggio 2019 sul fondo della Fossa delle Marianne a Challenger Deep sono state scoperte 3 specie di pesci finora sconosciute e mappato il fondo dell’abisso più profondo del mondo con rilievi 3d e riprese video ad alta definizione. Un successo senza precedenti reso possibile dall’ingegno umano e dalla collaborazione internazionale, proprio nello spirito di quel pioniere battipista dell’esplorazione oceanica che fu il Batiscafo Trieste di Auguste e Jacques Piccard che nel lontano 1953 a sud dell’Isola di La Ponza raggiunse per la prima volta nella storia il plateau marino della Fossa Tirrenica.
Enrico Halupca
Sulla spedizione vedi: https://fivedeeps.com/home/expedition/
Sul nuovo record vedi l’articolo di Hannah Osborne su Newsweek: https://www.newsweek.com/victor-vescovo-record-deepest-dive-mariana-trench-1423586